venerdì 16 dicembre 2016

Una Persiana a Venezia, Racconti e Ricette 4



Questi due piatti di riso che avevo preparato tempo fa a casa di una mia carissima amica di Venezia, Teresa
ricordando i bei tempi, quando a casa nostra, a Teheran, mia mamma faceva tanti piatti
deliziosi e colorati.




Nella cucina di casa nostra a Teheran erano sempre presenti nell’aria fragranze di erbe aromatiche, spezie e riso basmati mescolato allo zafferano. Sento ancora il profumo meraviglioso del ripieno di verdure e foglie di vite, Dolmeh, della cucina di mia Maman Badry.




La mia cucina persiana è una cucina ricca di sapori e profumi, delicata e mai troppo speziata, piatti succulenti cotti con tante erbe aromatiche e verdure, con aggiunta di spezie in modo moderato.


 









Il popolo iraniano è un popolo molto ospitale. In tante case il Samovar, il bollitore per fare il tè, è sempre acceso durante il giorno per ricevere ospiti e passare momenti piacevoli assieme.



In Iran si usa molto fare visita a casa di amici e parenti, e  a casa nostra quando gli zii e le zie ed i cugini venivano a passare un pomeriggio con noi, mio papà “Agha Joon” chiedeva sempre loro di fermarsi a mangiare con noi. Per questo mia mamma cucinava spesso abbondante.

I parenti sapevano che, quando venivano a visitarci nel pomeriggio, una buona cena era sempre assicurata.





Invece se non c’era abbastanza cibo per gli ospiti mio papa' Agha Joon, mandava mio fratello Sharam a prendere i kabab da fuori. E Sharam tornava a casa con un vassoio profumato di kabab kubideh, spiedini di carne tritata alla brace con pomodori grigliati, tutto avvolto in pane taftun, accompagnati dai mazzetti di Reyhan, una profumatissima erba aromatica che veniva sempre offerta dai Kababi, i negozi di Kabab.





Era una delizia mangiare quel pane taftun che durante il tragitto di Sharam dal Kababi’ a casa aveva assorbito tutto il buonissimo sugo di carne.





Un tempo, in tutte le case in Iran i pasti venivano serviti su una tovaglia, detta Sofreh, سفره , stesa su di un tappeto, e si mangiava tutti attorno a questa tovaglia, inginocchiati o con le gambe incrociate, qualcuno appoggiando la schiena su comodi cuscini detti Poshti, پشتی .

Questa abitudine esiste tuttora ma, per la comodità e lo stile di vita moderno, in tante case si mangia tutti a tavola. Mentre questa usanza è rimasta ancora in tantissime famiglie tradizionali in Iran, soprattutto nelle province, campagne e villaggi.





Sul sofreh già dall’inizio vengono messi gli antipasti “Maze”, مزه , il pane, نان , “Nan”, erbe aromatiche fresche “Sabzi Khordan”, سبزی خوردن , il formaggio, le insalate, yogurt, e i sottaceti Torshì, ترشی , il riso e le pietanze che lo accompagnano, tutti contemporaneamente.






Si comincia gustando pane e formaggio assieme alle erbe aromatiche.




E dopo si gustano i piatti principali. I dolci e la frutta si portano alla fine, ed anche il tè, spesso servito dal Samovar, oltre ad essere bevuto durante tutto il giorno viene anche sorseggiato alla fine del pasto. Durante i pasti normalmente si beve acqua, succhi di frutta o bevande analcoliche come Coca Cola o Sprite, oppure “Dough”, دوغ , la bevanda a base di yogurt,  acqua gasata e menta essiccata.



Sino ai tempi dello Scia di Persia, cioè fino al 1979, il vino veniva consumato in alcune case, ma adesso è proibito dal governo islamico, mentre nell’antica Persia il cibo si gustava anche col vino.




Il famoso poeta medioevale persiano Omar Khayyam dimostra questo parlando sempre del vino nelle sue bellissime quartine.






Questa bottiglia di vino è di un vino rosso toscano, con il nome di Omar Khayyam, e con una delle sue quartine scritte in persiano.
.





 Omar Khayyam, nato a Nishapur nel Khorasan (Persia nord-orientale) nel 1048 e morto nel 1132.

E' stato il poeta mediorientale più famoso in Occidente per aver cantato il vino.

Oltre che poeta, fu anche astronomo, matematico e filosofo, e per questo in Iran dai suoi tempi fino ad oggi viene chiamato Hakim Omar Khayyam.

Le sue "quartine" sono state introdotte in Europa grazie alle traduzioni dello scrittore inglese Edward Fitzgerald (la prima edizione risale al 1859).





Alcuni produttori di vino nel mondo dedicano parte della loro produzione a Omar Khayyam e, come vedete sulla bottiglia, mettono le sue bellissime quartine scritte in persiano e tradotto in lingua del paese della produzione


Vi traduco le sue due quartine scritte  su queste due bottiglie di vino bianco e rosso
prodotte negli Stati Uniti d'America.




 Passa  il tempo con il vino lungo un ruscello
             E lascia allontanarsi il dispiacere
            La nostra vita dura come una rosa, alcuni giorni
                Sii sorridente e gioioso e vivi questa vita


                                                                             e


Bevi vino, che vita eterna è questa vita,
E questo è tutto quel ch'hai della tua giovinezza;
Ed or che c'è vino, e fiori ci sono, e amici lieti d'ebbrezza,
Sii lieto un istante ora, che questa, questa è la Vita.






E altre sue quartine sul vino :


Mi dice la gente: “Gli ubriachi andranno all’inferno!
Ma son parole queste prive di senso pel cuore:
se dunque andranno all’inferno i bevitori e gli amanti,
vedrai il Paradiso domani nudo come palmo di mano!


                                                              

Ogni attimo che passa veloce della tua vita
non lasciare che passi altro che in buona allegrezza
Sappi che il capitale vero del gran commercio del mondo
è la vita, la vita che passa come tu sai passarla.


Se non bevi vino, non rimproverare chi si ubriaca
E non cominciare a intrecciare astuzie e inganni
Non essere poi cosi' fiero di non bere il vino, che' di certo
cento bocconi ingoi di cui il vino e' umile servo.




In Iran la produzione del vino veniva fatta soprattutto nella bellissima città di Shiraz per la qualità delle uve rosse dei tantissimi vitigni della città.

   
Shiraz è un vitigno rosso che è stato esportato nelle zone più calde di Australia e Francia, e successivamente in tutto il mondo, dove continua ad essere prodotto mantenendone il nome.






E mio marito Guido, quando ha scoperto uno dei nostri piatti più  buoni, Khoresh Ghorme Sabzi,  mi diceva: Come fanno a proibire il vino in Iran ? Come si fa a mangiare un piatto come il ghorme sabzi e non bere vino rosso assieme ?


E io Vi dedico il mio SorRiso con Tadig allo Zafferano

Alla Vostra Salute !
Shoreh

mercoledì 14 dicembre 2016

Riso Basmati con Pomodoro e Melanzane e Tadig di Patate - Bademjoon Polo'





Cari amici golosi di Tadig, la parte croccante di riso sotto la pentola , oggi vi presento una ricetta con gusto mediterraneo.

Spesso per mio marito Guido faccio la pasta alle melanzane e pomodoro e questa volta ho voluto farlo con riso e naturalmente con la crosta Tadig.








Alla fine e' venuto fuori come un timballo . E devo dirvi che a Guido e' piaciuto assai

Io l'ho chiamo  بادمجون پلو 
Bademjoon Polo', Riso basmati con melanzane e pomodoro



Come vedete o voluto mettere patate, burro e Zafferano  sotto la pentola per fare la crosta Tadig





Il risultato e' un misto di cucina mediterranea e persiana con un sapore eccezionale



A Voi La Ricetta del Riso basmati con Pomodoro e Melanzane e Tadig di Patate
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Ingredienti
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Melanzane lunghe                    3
Pomodori                                  4
Aglio                                         3 Spicchi
Riso basmati                            200 gr
Burro                                        100 gr
Patate                                        1                                   
Zafferano in polvere                  1/4 di cucchiaino
Olio extra vergine d'oliva          
Sale e pepe





Togliete meta' della buccia di melanzane, tagliatele a tocchetti piccoli
e rosolatele delicatamente in olio d'oliva senza friggerle troppo.

Dopo aggiungete un spicchio d'aglio sminuzzato, sale e pepe, fate andare ancora 2 minuti e lasciatele a parte


In un altro tegame soffrite delicatamente due spicchi d'aglio tritato e poi aggiungete i pomodori
tagliati a pezzetti e lasciate cuocere tutto per 5 minuti e lasciate a parte.


Fate bollire anche il riso basmati in abbondante acqua salata per 10/12 minuti, scolate e lasciate a parte.




Sciogliete il burro e zafferano in polvere nella vostra pentola anti aderente









Dopo mettete anche mezzo bicchiere d'acqua e tre cucchiai di olio d'oliva e appoggiate sopra le fete di patate









Coprite con un strato di riso bollito, e poi un strato di misto di melanzane e pomodori

Ancora un strato di riso e ancora melanzane e pomodori







Fino a coprire la pentola







Coprite la pentola e lasciate andare con fuoco alto per 4 minuti finche' tutto il liquido sotto si consumi e evapori sopra


Una volta tutto il vapore e' arrivato su, coprite la pentola con un coperchio avvolto in un canovaccio e lasciate andare con fuoco lento per 45 minuti.




Aspettate 10 minuti prima di capovolgere la pentola in un piatto grande.

Prima di capovolgere la pentola assicuratevi che il riso si separi bene dalla pentola.

Perche' le patate non si attacchino alla pentola potete prima sbollentare le fete solo per un minuto in modo che perdono loro amido.

Le patate meno amido hanno meglio si staccano dalla pentola.



Come vi ho detto prima,  viene fuori come un timballo

















Un grazie di Cuore a tutti Voi che mi seguite

Buon lavoro e un caro saluto

Shoreh